Storia archivistica |
L'Archivio Salviati (cioè il troncone romano dell'archivio oggi conservato alla Biblioteca Vaticana) venne aggregato, insieme a un troncone dell'Archivio Colonna, all'Archivio Barberini poco dopo il 1812, in seguito al matrimonio di Vittoria Colonna con il principe Francesco Barberini.
Il primo anello della catena è costituito da un dossier dell'Archivio Salviati di Pisa (filza 72, caps. 74), contenente una lista di registri e di buste inviate a Roma nel 1704, a richiesta di Lucrezia Salviati nata Rospigliosi, per la successione del marito, il duca Antonio Maria Salviati, ultimo rappresentante del ramo romano, deceduto il 2 gennaio dello stesso anno. Una nota della lista in questione indica che i documenti non sono più tornati a Firenze. Con ogni probabilità questi passarono a Zeffirina Salviati, figlia di Lucrezia, che riprese la controversia iniziata da sua madre per impedire ai Salviati di Firenze di accaparrare più di quanto spettasse loro da una successione sottoposta in gran parte ai diritti di primogenitura e fidecommesso. La controversia si concluderà nel 1754, appena due anni prima della morte di Zeffirina, la quale aveva sposato nel 1718 il connestabile Fabrizio Colonna, principe di Paliano. Le carte della famiglia, venute da Firenze nel 1704, insieme a quelle che già si trovavano a Roma, passarono probabilmente così ai Colonna e più tardi, nel 1812, ai Barberini (matrimonio di Zeffirina Salviati e Francesco Barberini).
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