Catalogo Archivi
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Fondo
ID: 7

Legami gerarchici
ContieneArch.Salviati. ➜ 1-59
Arch.Salviati. ➜ 60-175
Arch.Salviati. ➜ 176-404
Arch.Salviati. ➜ 405-555

Elementi di identificazione
Ente conservatoreBiblioteca Apostolica Vaticana. Sezione Archivi
Segnatura/LocusArch.Salviati.
(Arch.Salviati.)
Denominazione/Titolo

Archivio Salviati

DatazioneSec. XV - XVIII
Data inizio 1450
Data fine 1800
Consistenza554 unità archivistiche (ca. 50 m. lin.)

Soggetti produttori
FamigliaSalviati (famiglia)

Storia
Storia archivistica

L'Archivio Salviati (cioè il troncone romano dell'archivio oggi conservato alla Biblioteca Vaticana) venne aggregato, insieme a un troncone dell'Archivio Colonna, all'Archivio Barberini poco dopo il 1812, in seguito al matrimonio di Vittoria Colonna con il principe Francesco Barberini. Il primo anello della catena è costituito da un dossier dell'Archivio Salviati di Pisa (filza 72, caps. 74), contenente una lista di registri e di buste inviate a Roma nel 1704, a richiesta di Lucrezia Salviati nata Rospigliosi, per la successione del marito, il duca Antonio Maria Salviati, ultimo rappresentante del ramo romano, deceduto il 2 gennaio dello stesso anno. Una nota della lista in questione indica che i documenti non sono più tornati a Firenze. Con ogni probabilità questi passarono a Zeffirina Salviati, figlia di Lucrezia, che riprese la controversia iniziata da sua madre per impedire ai Salviati di Firenze di accaparrare più di quanto spettasse loro da una successione sottoposta in gran parte ai diritti di primogenitura e fidecommesso. La controversia si concluderà nel 1754, appena due anni prima della morte di Zeffirina, la quale aveva sposato nel 1718 il connestabile Fabrizio Colonna, principe di Paliano. Le carte della famiglia, venute da Firenze nel 1704, insieme a quelle che già si trovavano a Roma, passarono probabilmente così ai Colonna e più tardi, nel 1812, ai Barberini (matrimonio di Zeffirina Salviati e Francesco Barberini).

Modalità di acquisizione

E' giunto in Biblioteca Vaticana insieme all'Archivio Barberini, per acquisto, nel 1902 (vd. s.v. Archivio Barberini)


Contenuto e struttura
Abstract

L'Archivio Salviati della Biblioteca Vaticana, che forse, prima di essere accolto in questa sede, aveva subito perdite e manomissioni non irrilevanti, costituisce ciò che resta del ramo romano della casata che prende origine, tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento, da Jacopo e dal cugino Alamanno di Averardo. Personalità di rilievo che si distaccano dal ramo toscano della grande famiglia presente a Firenze già dal secolo XII e largamente affermata nelle magistrature cittadine e nel campo dei commerci e delle attività bancarie, la cui storia è ampiamente riflessa nei documenti dell' Archivio Salviati depositati nel 1984 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa (precedentemente conservato nel palazzo di famiglia a Pisa in via San Martino). Numerosi atti notarili (in pergamena) attestano i movimenti patrimoniali e l'evoluzione genealogica della famiglia. L'archivio è articolato in quattro grandi sezioni, comprendenti ciascuna un complesso di serie. Le sezioni sono: Attività Generale, Contabilità e Amministrazione, Famiglia, Amministrazione dei beni. Sono ampiamente doocumentati gli interessi culturali, civili, finanziari e religiosi della famiglia: le collezioni d'arte e di antichità, la documentazione economica dei feudi laziali, la serie dei testamenti, le corrispondenze dei cardinali Salviati.


Condizioni di accesso e impiego
Strumenti di ricercaArchivio Salviati, Inventario a cura di Luigi Fiorani (2008), BAV, Sala Cons.Mss.Rosso.

Documentazione collegata
Documentazione collegataASV, Fondo Borghese; ibid., Carte Salviati; Arch. Stato Firenze, Carte strozziane.
BibliografiaP. Pecchiai, Palazzo Salviati alla Lungara, in "L'Osservatore Romano", 25 marzo 1949, p. 3; P. Hurtubise, Archives notariale et Archives familiares. Le cas des Archives Salviati, in 'Gli Atti privati nel tardo Medioevo: fonti per la storia sociale', a cura di P. Brezzi e E. Lee, Roma 1984; pp. 153-167; Id., un famille témoin. Les Salviati, Città del Vaticano 1985 (Studi e testi 309), p. 11