Catalogo Archivi
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Serie
ID: 994

Legami gerarchici
Contenuto inArch.Barb.Giustificazioni.
ContieneArch.Barb.Giustificazioni.Carlo.1650.
Arch.Barb.Giustificazioni.Carlo.1651.
Arch.Barb.Giustificazioni.Carlo.1652.
Arch.Barb.Giustificazioni.Carlo.1653.

Elementi di identificazione
Ente conservatoreBiblioteca Apostolica Vaticana. Sezione Archivi
Segnatura/LocusCarlo.
(Arch.Barb.Giustificazioni.Carlo.)
Denominazione/Titolo

Card. Carlo Barberini

Datazionesecc. XVI-XX
Consistenza200 ca. unità archivistiche (filze e buste)

Soggetti produttori
PersonaBarberini, Carlo, card., 1630-1704

Antroponimi/Toponimi
PersonaBarberini (famiglia)

Storia
Storia amministrativa/Nota biografica

Prefetto di Roma, cardinale nel 1653; Arciprete della basilica di S. Pietro in Vaticano, prefetto della S. Congregazione della Propoganda Fede dal 1698, legato a latere in Napoli nel 1702. Figlio di Taddeo e di Anna Colonna. Seguì nel 1646 insieme ai fratelli il padre e lo zio Francesco nella loro fuga in Francia quando questi, dopo l'elezione d'Innocenzo X, si trovarono costretti ad abbandonar Roma di fronte alle iniziative del nuovo pontefice contro la famiglia Barberini. Morto il padre, il 14 nov. 1647 a Parigi, il B., primogenito, ereditò il titolo di principe di Palestrina e la carica di prefetto di Roma; dopo il rientro in curia dello zio Francesco e l'accordo raggiunto col ponefice, decise nel 1652 di far rientro a Roma. Gli accordi consentivano ai Barberini di ricuperare i loro benei e i loro titoli e prevedevano anche l'elezione del B. a cardinale; egli in cambio avrebbe rinunciato alla promogenitura in favore del fratello Maffeo, che prese infatti il titolo di principe di Palestrina (nel 1661 vi aggiunse anche quello di principe di Gallicano, feudo acquistato ai Colonna per 600 mila scudi) e sposò il 25 marzo 1653 Olimpia Giustiniani, nipote di Innocenzo X. Il B. veniva creato cardinale il 23 giugno 1653 con il titolo di S. Cesareo, conservndo la carica di prefetto di Roma, che peraltro dopo la sua morte non venne più conferita. Durante le lunghe assenze dall'Italia dell'altro suo zio cardinale, Antonio B., il B. lo sostituiva nelle incombenze di arciprete della basilica liberiana, di vesovo di Palestrina (dove fece istituire un seminario) e di camerlengo. Dopo il 1657, con l'elezione al pontificato di Clemente IX, veniva nominto arciprete di S. Pietro in Vaticano e membro della Congregazione dell'Indice (per suointeressamento nel 1670 usciva la nuova edizione dlel'Index librorum prohibitorun), ottenevsa po il titolodi protettore di Savoia e d'Irlanda. Nel 1674 tenne un sinodo a Subiaco ove era abate e così pure nel 1685 a Farfa; recatosi nel 1679 come legato a Urbino. Partecipò a sette conclavi e morì a Roma l'11 ott. 1704 e fu sepolto nella cappella di famiglia in S. Andrea della Valle.


Contenuto e struttura
Abstract

Contiene le giustificazioni dei pagamenti del card. Carlo Barberini, 1630-1704, card. 1653